ARCHITETTURA

[…] L’opera architettonica dovrà […] corrispondere a molteplici vincoli e requisiti […]. Il soddisfare questi vincoli, l’armonizzarli con l’idea estetica fondamentale o, per meglio dire, il farli diventare termini di linguaggio e mezzi espressivi di essa, costituisce la vera essenza del problema architettonico e una delle principali cause dell’incomparabile elevatezza e difficoltà dell’Architettura“. (P.L. Nervi)

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STRUTTURE

[…] È chiaro che per la progettazione strutturale, come per la progettazione in genere di un’opera di ingegneria o di architettura, non è possibile fornire ricette usabili in ogni caso. In definitiva sarà sempre un fatto creativo, espressione individuale della personalità, al quale si dovrà la sintesi di dati così complessi ed eterogenei. Ciò nonostante credo sia giusto attendersi che la statica fornisca non solo dei procedimenti per il calcolo degli sforzi interni in strutture già progettate, ma anche, per la parte che le compete, la base culturale sulla quale possa operare chi deve immaginare e progettare delle strutture“. (S. Musmeci)

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SOSTENIBILITÀ

Da una parte, le esigenze di rispondere in maniera più consapevole e corretta ai nuovi obiettivi ecologici […]. Dall’altra, la desolante constatazione che spesso si costruisce senza un’adeguata riflessione a monte. […] Percepiamo inoltre una […] sensazione di inadeguatezza anche rispetto alle tecniche più attuali, ai prodotti che si sostituiscono l’uno dopo l’altro come in un carosello […]. Come da tempo siamo soliti ripetere, una soluzione valida per ogni luogo ed ogni clima di fatto è una soluzione che non risponde alle esigenze di nessun luogo e di nessun clima“. (U. Sasso)

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INFRASTRUTTURE

A un tratto stampato sull’asfalto viene avanti il grande nome della città che non si vede […] e noi andiamo avanti non più tra gli sconnessi selciati dei paesi come una volta ma in un luogo astratto tra i palpiti dei fanali di coda, le isole gialle dell’Agip e le bianche della Purfina sfiorando infinite ringhiere con i catarifrangenti“. (C. Zavattini)

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VERIFICA AI FINI DELLA VALIDAZIONE

[…] Questa questione della responsabilità finale è di vitale importanza, specialmente quando il progetto esce dall’ordinario […]. Noi progettisti non dobbiamo mai dimenticare che non siamo noi a dover edificare i nostri progetti. Se così fosse le cose sarebbero molto più facili. […] Noi, da parte nostra, non disponiamo che della nostra capacità di ragionare per prevenire i problemi. Ma quando viene commesso un errore, noi dobbiamo essere consapevoli che siamo lì per assumerci la nostra parte di responsabilità e essere disponibili a intervenire perché il lavoro venga completato in modo corretto“. (P. Rice)

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